Tag: Parco Nazionale Gran Sasso

Biodiversità in azione sull’Appennino

Biodiversità in azione sull’Appennino

Gran Sasso d’Italia e Majella
Da giovedì 20 luglio a domenica 23 luglio 2017
cammino LTER biodiversità

Il Cammino appenninico si svolge sui monti dell’Abruzzo e unisce due stazioni LTER di alta quota, gestite dai Carabinieri Forestali e dall’Università del Molise, dal Gran Sasso alla Majella.
Percorre il paesaggio caratteristico della montagna interna dell’Appennino Centrale, dalla mugheta alle praterie di alta quota fino alla tundra alpina, con elevatissimi valori di biodiversità. Si attraversano aree ad alto valore ambientale e turistico, due Parchi Nazionali e una Riserva Statale.
Si partirà il 20 luglio 2017 sul Gran Sasso e poi si proseguirà fino alla Majella, dove il Cammino si concluderà il 23 luglio, con attività di rilevamento della vegetazione e del microclima ed osservazioni geologiche e faunistiche lungo tutto il percorso, che sarà caratterizzato da costanti attività di interpretazione ambientale con l’assistenza di botanici, zoologi e geologi. Sul Gran Sasso si potrà partecipare ad una breve escursione adatta a tutti attraverso il sito LTER, mentre sulla Majella, per raggiungere le più elevate stazioni di rilevamento LTER (a quota 2700 m), occorrerà seguire una più impegnativa escursione (adatta solo a persone ben allenate), che però potrà anche essere abbreviata, per i meno allenati. Momenti speciali vedranno uniti ricercatori, naturalisti dilettanti e volontari sul Gran Sasso e sulla Majella, con particolari studi intensivi sul campo (“Bioblitz”) e cacce al tesoro botanico, per determinare tutte le specie vegetali e animali che vivono in quelle aree.
La partecipazione è gratuita, ma per motivi organizzativi si consiglia vivamente di iscriversi in anticipo, indicando a quali degli eventi si intende partecipare. Il relativo modulo di iscrizione (scaricabile dal sito web http://www.lteritalia.it/) dovrà essere inviato alla segreteria organizzativa (utb.laquila@forestale.carabinieri.it; Fax 0862 718018) entro il giorno 10 luglio 2017.


P.N. Gran Sasso-Laga apre all’ingresso dei cacciatori

pngsml no caccia

L’Ente Parco Nazionale Gran Sasso-Laga apre all’ingresso dei cacciatori nel Parco

13/10/2016. Molti speravano che con la recente nomina del nuovo presidente del Parco, l’avv. Tommaso Navarra di Teramo, nel Consiglio Direttivo dell’Ente Parco si sarebbe vista una maggiore attenzione per la conservazione dell’ambiente del Parco. Purtroppo si sbagliavano.
Infatti una delle prime preoccupazioni del neo-presidente è stata quella di proporre al Consiglio una delibera relativa al Piano di gestione del cinghiale, nella quale si conferma, per chi non lo avesse capito, quanto già deliberato nella riunione del Consiglio direttivo del maggio 2016, che “Nelle aree del Parco dove si concentrano i danni al patrimonio agricolo verranno attivate, laddove possibile, anche misure di contenimento basate su abbattimenti selettivi da appostamento fisso o in girata”.
Questa delibera servirà forse a qualcuno per spendersi politicamente il consenso di qualche cacciatore ma non serve a nulla per quanto riguarda il problema dei danni alle colture arrecati dai cinghiali. Infatti nel Parco esiste un efficientissimo sistema di cattura dei cinghiali mediante recinti di cattura che sono già in funzione da anni, messo a punto dal Parco stesso che consentono la cattura, ogni anno di poco meno di un migliaio di capi. Va poi considerato che la stessa caccia in braccata, assai più efficiente rispetto all’appostamento e alla girata (ma non certo ai recinti), ma anche estremamente invasiva ed a forte impatto ambientale, esercitata all’esterno del Parco non risolve certamente il problema in questo confermando le conclusioni a cui sono giunte recentissime ricerche scientifiche che dimostrano come un’intensificare degli abbattimenti spesso indiscriminati alteri la struttura demografca delle popolazioni di cinghiale spingendo le femmine a figliare piu’ spesso ed in eta’piu prematura. Ricordiamo inoltre che gli agricoltori che operano all’interno del parco si trovano in una situazione privilegiata rispetto a quelli delle aree circostanti, in quanto nel Parco si pagano i danni arrecati dalla fauna selvatica, al contrario di quanto succede ormai da tempo al di fuori. Negli ultimi anni risulta senza tema di smentita che nel Parco le catture con i recinti siano aumentate e parallelamente le richieste di danni siano diminuite.
Ricordiamo poi che gli abbattimenti con il fucile risultano pericolosi in quanto il Parco è intensamente frequentato dai turisti, dagli escursionisti in genere, dai ricercatori di funghi e tartufi. I cacciatori autorizzati agli abbattimenti potrebbero poi, in condizioni di erba alta, scambiare i cinghiali con altre specie protette come cervi, caprioli, lupi o addirittura qualche orso, senza contare che i controlli che dovrebbero essere necessariamente effettuati quando fossero in corso gli abbattimenti sarebbero necessariamente a carico dei forestali che operano nel Parco, che sono già pochi e che dovrebbero essere distolti da altri servizi essenziali.
Il Parco poi costituisce una forte attrazione turistica importante per le comunità locali. Ma i visitatori dei parchi nazionali si aspettano di vedere animali vivi e non certo di sentire spari, che tra l’altro spaventano la fauna e la rendono quindi più difficilmente osservabile. Non sarebbe una bella immagine per il Parco e per l’Ente che lo gestisce , non solo, il provvedimento potrebbe avere una ricaduta negativa sull’afflusso di escursionisti e turisti naturalistici vanificando il buon lavoro di promozione del territorio svolto dalle cooperative e dai giovani locali negli ultimi anni…….perchè mai visitare un Parco Nazionale dove al sui interno si gira armati e si e’ autorizzati a sparare ??

LIPU Abruzzo – Stefano Allavena
ALTURA Abruzzo – Fabio Borlenghi
Salviamo l’Orso – Stefano Orlandini
Appennino Ecosistema – Bruno Petriccione

logo associazioni


Appennino Ecosistema aderisce al Racconto della Biodiversità

Cammino LTER 2015

Un momento durante il Cammino LTER di 2015, partecipanti e botanici collaborano per rilevare la vegetazione di alta quota.

Appennino Ecosistema aderisce al cammino “Il racconto della biodiversità dell’Appennino”

Dal 20 al 24 luglio, Partecipanti ed esperti botanici, zoologi e geologi in cammino insieme per conoscere le tante ricchezze e fragilità ecologiche del nostro Paese.

L’iniziativa è stata organizzata dopo i positivi risultati ottenuti nel 2015 attraverso i tre Cammini LTER (tra i quali quello dal Velino al Gran Sasso “L’avventura della biodiversità”). Nel corrente mese di luglio ricercatori italiani impegnati nelle Ricerche Ecologiche di Lungo Termine (Rete LTER Italia) e nello studio ed analisi dei dati di biodiversità (LifeWatch) percorreranno di nuovo assieme ai cittadini quattro itinerari di divulgazione scientifica, come eventi di comunicazione della scienza e della sostenibilità ambientale. Questi Cammini, una sorta di Via Francigena della ricerca ecologica, saranno occasioni per conoscere le tante ricchezze e fragilità ecologiche del nostro Paese, osservando il paesaggio sintonizzati alla velocità del nostro corpo in cammino, ottimale per percepire le caratteristiche di quanto ci circonda.

Ammirando la vista durante il cammino LTER 2015.

Ammirando la vista durante il cammino LTER 2015.

I Cammini sono organizzati con il sostegno a livello nazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, del Corpo Forestale dello Stato, della Rete LTER Italia e di LifeWatch-ITA. Nei siti della Rete LTER e lungo i percorsi che li congiungono si potrà riconoscere la vegetazione e imparare a valutarne lo stato, identificare gli animali, stimare il grado di biodiversità, determinare la qualità dell’ambiente. Sarà possibile incontrare i ricercatori, partecipare ai lavori sul campo, capire l’importanza degli studi di lungo termine e attivare iniziative di “scienza dei cittadini”, la principale forma di ricerca scientifica condivisa, condotta cioè non solo da professionisti ma da chiunque lo desideri. Tutti i dettagli sono riportati sul sito web Cammini LTER-Italia 2016.
Il Cammino Il racconto della biodiversità dell’Appennino (informazioni dettagliate sul sito web Il racconto della biodiversità dell’Appennino) è organizzato dal Corpo Forestale dello Stato, dagli Enti Parco Nazionale del Gran Sasso e della Majella e dall’Università del Molise. Il cammino si svolgerà sui monti dell’Abruzzo e unirà tutte le stazioni di ricerca del sito LTER Italia “Appennini Centrali: alta quota”, con i tre siti di ricerca LTER del Monte Velino, del Gran Sasso e della Majella. I partecipanti percorreranno, prevalentemente a piedi, il paesaggio caratteristico della montagna interna dell’Appennino Centrale, dai boschi alle praterie di alta quota, con elevatissimi valori di biodiversità.
Botanici e protagonisti al Bioblitz di 2015 a Campo Imperatore.

Botanici e protagonisti al Bioblitz di 2015 a Campo Imperatore.

Si attraverseranno aree ad alto valore ambientale e turistico, tre Parchi Naturali, uno Regionale (Sirente Velino) e gli altri due Nazionali (Gran Sasso e Monti della Laga, Majella), e quattro Riserve Naturali, una Regionale (Duchessa) e le altre tre Statali (Monte Velino, Orfento, Lama Bianca). Si partirà il 19 luglio con un evento di apertura presso il Centro Visite di Magliano de’Marsi, si proseguirà con attività sul Monte Velino, sul Gran Sasso e sulla Majella, attraversando i Comuni di Magliano de’Marsi, Lucoli, Borgorose, L’Aquila, Caramanico Terme e S. Eufemia a Maiella, con rilevamento della vegetazione e del microclima, nei siti di ricerca LTER, e osservazioni sugli ecosistemi, la geologia, la flora e la fauna lungo tutto il percorso. I partecipanti saranno accompagnati da esperti botanici, zoologi e geologi. La giornate del 22 (Gran Sasso) e del 23 (Majella), vedranno infine uniti ricercatori, naturalisti dilettanti e volontari in uno studio intensivo di 24 ore sul campo (un Bioblitz), teso a determinare tutte le specie vegetali e animali che vivono nelle rispettive aree, contribuendo così alla definizione dello stato della biodiversità.

Per informazioni e iscrizioni: Majambiente, tel: 085 922343.