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Ambientalisti dicono no a riperimetrazione Sirente-Velino

No a riperimetrazione Sirente-Velino, ambientalisti: “Si rilanci la gestione”

L’Aquila, 3 luglio 2020. Oggi si è tenuta una conferenza stampa delle associazioni ambientaliste davanti al Consiglio regionale all’Aquila per difendere il Parco regionale Sirente Velino.

La petizione on line promossa contro la proposta di riperimetrazione della giunta regionale ha superato le 11.000 firme in soli dieci giorni, “un segnale di interesse e di attenzione” affermano gli ambientalisti “verso la gestione delle aree protette che non può essere ignorato dall’amministrazione regionale. La Regione Abruzzo è conosciuta e riconosciuta nella forte identità della sua natura protetta e ben conservata, le persone chiedono che questa natura non venga compromessa da scelte politiche che ormai appartengono al passato e a gestione fallimentari. La Giunta Marsilio non perda l’occasione di questa mobilitazione per cambiare rotta e per iniziare un percorso di rilancio del Parco Sirente Velino, è paradossale che proprio l’Abruzzo, riconosciuto come la Regione delle aree protette, vada a compromettere il suo unico Parco regionale, invece di farne un modello da seguire e un esempio di buone pratiche. Si punti a una gestione innovativa, basata sulla conservazione e sul dialogo con le comunità locali”.

La petizione on line si può firmare QUI.

“Abbiamo scelto come luogo per la conferenza stampa proprio l’area adiacente al Palazzo del Consiglio Regionale d’Abruzzo – hanno dichiarato i delegati delle associazioni WWF Abruzzo, LIPU, Italia Nostra, Mountain wilderness, Salviamo l’Orso, Ambiente e/è Vita, Altura, ENPA, CAI Abruzzo, Fare Verde Abruzzo, Appennino ecosistema, Federazione Nazionale Pro Natura, FederTrek, Dalla Parte dell’Orso, GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, Cooperativa Ecotur, Orso and Friends – perché è ai rappresentanti politici della nostra Regione che chiediamo un ripensamento sulla decisione miope di tagliare il perimetro del Parco regionale Sirente Velino. La gestione di un’area protetta è questione sicuramente complessa, ma la soluzione non è sottrarre ettari al territorio del Parco, ma puntare a un rilancio, a una gestione virtuosa che porti alla conservazione del patrimonio naturale, ma anche a un maggiore benessere sociale, culturale ed economico delle popolazioni che il Parco lo abitano. È una grande sfida, ma siamo sicuri che in Abruzzo ci siano conoscenze, competenze e possibilità per farla divenire reale”.

Stamane è stato ricordato che la proposta avanzata dalla Giunta prevede un taglio di circa 8000 ettari nel territorio soprattutto nella Valle Subequana, ma anche sull’Altopiano delle Rocche. “Ci chiediamo quali siano state le scelte che hanno portato a tale riperimetrazione, quali studi scientifici, ma anche sociali e di proiezioni economiche siano stati fatti per decidere che la cosa migliore per il territorio sia quella di ridurre il perimetro del Parco”.

Il Parco regionale del Sirente Velino negli anni è stato un esempio di abbandono amministrativo: commissariato dal 2015, lo era stato per diverso tempo anche in precedenza, praticamente realizzando più anni in gestione di commissariamento o con presidenti facenti funzioni che in amministrazione ordinaria. Ha subito molti attacchi anche dal punto di vista territoriale: nel 1998, nel 2000 e nel 2011 sono stati già tagliati molti ettari, creando l’attuale perimetro poco funzionale, tra l’altro, alla continuità ambientale visto che all’interno c’è un cuneo di territorio non protetto che si insinua all’interno del Parco stesso. Manca il Piano di gestione, strumento fondamentale per intervenire nel territorio anche con azioni di promozione e incentivazione, che aspetta da 3 anni di essere approvato dalla Regione Abruzzo.

“Perché invece di pensare alla riduzione del perimetro non si è agito per risolvere queste criticità?”, si chiedono le associazioni ambientaliste. “L’attuale Giunta ha oggi la possibilità di ribaltare questo percorso di mala gestione, per questo le Associazioni chiedono che venga ritirata la delibera che approva la riperimetrazione del Parco regionale, che si apra un confronto con tutti i portatori di interesse e in particolare con le associazioni che sono portatrici di un interesse comune e non di parte, che si ascolti la voce degli oltre 11.000 firmatari che chiedono un rilancio e una nuova gestione del Parco regionale. La politica regionale non ha mai investito con serietà su questo Parco, oggi da questo scontro può nascere un rilancio dell’area protetta, a partire dalla scelta delle figure apicali, come un presidente di profilo nazionale capace di dare al nostro Parco il giusto posto che merita tra le aree protette nazionali”.

Dunque, l’invito agli abruzzesi a proseguire nella mobilitazione affinché dalla tutela del Parco del Sirente Velino si riparta con il progetto della Regione dei parchi, che possa mettere finalmente in rete la gestione e la promozione delle aree protette abruzzesi, vera identità del nostro territorio, campo, forse l’unico, nel quale l’Abruzzo può emergere, farsi riconoscere, creare un marchio di promozione a livello internazionale.

Scheda di approfondimento

Nella delibera di approvazione della nuova perimetrazione si afferma: “la modifica dei confini, così come proposta dai Comuni, non incide sulle peculiarità ambientali e naturalistiche del territorio, che gode comunque delle tutele previste dalle misure di conservazione generali e sito-specifiche per le Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e per la Zona di Protezione Speciale (ZPS), ricadenti nel territorio del Parco”.

Non c’è nessuna evidenza scientifica che possa confermare una tale affermazione. Anche perché se in un territorio vengono istituiti Siti di interesse comunitario come quelli citati, vuole dire che c’è la presenza di specie e habitat di interesse conservazionistico.

Una tale decisione poi crea anche una confusione normativa in quanto per realizzare azioni all’interno di ZSC e ZPS sarà comunque necessario effettuare la procedura di VINCA, ma ai cittadini si va a togliere il ritorno in promozione e compensazione dello stare all’interno di un parco ben gestito. Quello che cambia è il regime venatorio: nei SIC, nelle ZPS e nelle ZSC l’attività venatoria, seppure con alcune limitazioni, è consentita.

Di fatto, l’azione della Regione avrà come risultato quello di aprire alla caccia territori che oggi ne sono esclusi perché compresi nel Parco, pensando in tal modo di risolvere il problema dei danni all’agricoltura, di migliorare le condizioni degli imprenditori agricoli danneggiati dai danni da cinghiale, come si legge nella relazione che accompagna la proposta di legge.

Da una regione come l’Abruzzo ci si aspetta qualcosa di più innovativo ed anche più risolutivo che non delegare la risoluzione della problematica dei danni da cinghiale a una categoria che ha rispetto alla questione un evidente interesse di parte. Ridurre il territorio del Parco non farà altro che spostare altrove la problematica che ancora una volta non sarà affrontata e risolta. Non si può dimenticare che dalla Valle Subequana arrivano frequenti segnalazioni della presenza dell’Orso bruno marsicano, quelli del Parco regionale sono territori di forte espansione della specie. La Regione Abruzzo da un lato firma accordi per la tutela dell’Orso, come il PATOM, dall’altro attua scelte politiche che poco hanno a che fare con la conservazione di questo animale unico al mondo e simbolo della nostra Regione.


Apertura della Regione sulla proposta di istituzione del P.N. Velino Sirente

Monte Velino

Importante apertura della Regione sulla proposta di istituzione del Parco Nazionale del Velino Sirente

Il Presidente di Appennino Ecosistema plaude alla decisa svolta impressa alla politica regionale dal Presidente Pierpaolo Pietrucci

L’Aquila, 24/05/2016.  In merito alle dichiarazioni rilasciate stamattina dal Presidente della Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture del Consiglio Regionale Abruzzese Pierpaolo Pietrucci, il Presidente di Appennino Ecosistema Bruno Petriccione ha dichiarato:

“Finalmente un autorevole esponente della maggioranza che governa la Regione, oltretutto con responsabilità dirette nella politica ambientale, apre ad un reale rilancio della protezione degli ecosistemi del massiccio del Velino Sirente, esprimendo interesse ad esaminare la proposta di istituzione del Parco Nazionale, lanciata meno di tre mesi fa da Appennino Ecosistema. Condivido profondamente questa nuova idea di Parco e richiedo l’immediato avvio della fase di concertazione preannunciata da Pietrucci, per esaminare carte alla mano i dettagli e la zonazione del futuro Parco Nazionale elaborata dagli esperti di Appennino Ecosistema. Dopo il sostegno aperto alla proposta di Parco Nazionale da parte delle Amministrazioni Comunali di Ocre, San Demetrio ne’ Vestini e Magliano de’ Marsi, il sostegno condizionato di quelle di Lucoli e L’Aquila e l’interesse a vagliarla da parte di molte altre, è ora l’Amministrazione Regionale che deve farsi carico di un suo attento esame, per poi formalizzare la proposta al Ministero dell’Ambiente”.

Il Presidente Bruno Petriccione ha concluso “Finalmente la Regione si accorge che l’unico modo per dare vigore al Parco Regionale è quello di attuare subito la Legge Regionale adottando i previsti ed obbligatori Piano del Parco (con relativa zonazione) e Piano di sviluppo economico e sociale, in ritardo da ormai 27 anni, in mancanza dei quali le popolazioni residenti sono tenute da decenni in un assurdo stato di carcerazione preventiva e senza alcuna possibilità di sviluppo. L’area del futuro Parco Nazionale merita una protezione e una gestione all’altezza dei suoi enormi valori ecologici, che ne fanno una delle più importanti di tutti gli Appennini per la protezione delle specie e degli ecosistemi montani”


Scoperta una nuova rara specie vegetale nel futuro P.N. Velino Sirente

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Durante l’escursione di “Appennino Ecosistema” è stata scoperta la rara Fritillaria montana in Comune dell’Aquila

L’Aquila, 23/05/2016.

La flora del futuro Parco Nazionale del Velino Sirente si è improvvisamente arricchita di un altro gioiello di biodiversità, proprio nella Giornata mondiale della biodiversità proclamata dalle Nazioni Unite. Infatti ieri, domenica 21, nel corso dell’escursione di Appennino Ecosistema seguita al workshop svoltosi a Lucoli sabato 21, è stata scoperta una nuova piccolissima popolazione della rara e bellissima specie vegetale Fritillaria montana (della famiglia delle Liliaceae), conosciuta finora nel territorio del Parco Regionale Sirente Velino solo in pochissime stazioni e mai avvistata nel territorio del Comune dell’Aquila (che ancora non ne fa parte). La specie, considerata a rischio dalla Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), è presente in tutto il massiccio del Velino Sirente solo molto sporadicamente e sempre in piccolissime popolazioni.

La nuova popolazione scoperta nella zona del Monte Ocre (L’Aquila), la cui presenza è stata confermata dai botanici di Appennino Ecosistema, consiste soltanto in circa una decina di piantine. Si trova nel territorio del Comune dell’Aquila, in un’area oggi protetta solo da un Sito di Interesse Comunitario (il SIC IT711026 “Monte Sirente e Monte Velino”) e domani dalla Zona A (Riserva Integrale) del futuro Parco Nazionale del Velino Sirente.

La proposta di istituzione del Parco Nazionale, dopo il workshop di sabato scorso a Lucoli nel quale è stata presentata e discussa con gli Amministratori ed i cittadini la bozza di zonazione del futuro Parco elaborata dagli esperti di Appennino Ecosistema, diviene ogni giorno che passa più solida: sostegno aperto delle Amministrazioni Comunali di Ocre, San Demetrio ne’ Vestini e Magliano de’ Marsi, sostegno condizionato di quelle di Lucoli e L’Aquila, interesse a vagliare la proposta di Fontecchio, Castel di Ieri, Acciano e Massa d’Albe; e poi continue scoperte di nuovi elevatissimi valori ambientali (dopo l’Adonis vernalis, ora la Fritillaria montana), che fanno dell’area del futuro Parco Nazionale una delle più importanti di tutti gli Appennini per la protezione delle specie e degli ecosistemi montani.


Sabato 21 maggio, workshop aperto a tutti

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Workshop aperto a tutti.
Sabato 21 maggio 2016, ore 9:00

Lucoli Civic Centre, Lucoli (AQ), frazione S.Menna.

In occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità proclamata dall’ONU, Amministratori, ricercatori, ecologisti, ambientalisti e semplici cittadini si incontrano per discutere insieme sulla proposta di istituzione del Parco Nazionale del Velino Sirente e sulla relativa bozza di zonazione elaborata dagli esperti di Appennino Ecosistema

Programma

Ore 9:00 Intervento di benvenuto
Gianluca Marrocchi, Sindaco di Lucoli
Ore 9:10 La peculiare biodiversità del territorio di Lucoli
Rossano Soldati, Vicesindaco di Lucoli
Ore 9:20 Presentazione della proposta di istituzione del Parco Nazionale e zonazione
Bruno Petriccione, Presidente di Appennino Ecosistema
Ore 9:40 Il patrimonio geologico del Parco Nazionale
Silvano Agostini, Consigliere scientifico di Appennino Ecosistema
Ore 10:00 Il patrimonio botanico del Parco Nazionale
Gianfranco Pirone, Consigliere scientifico di Appennino Ecosistema
Ore 10:20 Il patrimonio zoologico del Parco Nazionale
Vincenzo Ferri, Consigliere scientifico di Appennino Ecosistema
Ore 10:40 Il patrimonio storico-archeologico del Parco Nazionale
Patrizia Tartara, ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerca
Ore 11:00 Il progetto “Casa e Bottega” per la rivitalizzazione del Comune di Fontecchio
Sabrina Ciancone, Sindaco di Fontecchio
Ore 11:20 Il progetto di valorizzazione turistica delle Doline di Ocre
Fausto Fracassi, Sindaco di Ocre
Ore 11:40 La nuova rete sentieristica del Comune di San Demetrio ne’Vestini
Silvano Cappelli, Sindaco di San Demetrio ne’Vestini
Ore 12:00 Interventi di Ambiente e/è Vita, Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness, Pro Natura, Salviamo l’Orso e WWF
Ore 12:30 Ore 12:30 Interventi degli Amministratori locali e dei cittadini
Ore 13:30 Chiusura del workshop

Iphiclides-podalirius-MJ2707-C007-QIL GIORNO SUCCESSIVO, DOMENICA 22 MAGGIO, SI TERRA’ UN’ESCURSIONE CON PARTENZA ALLE ORE 9:00 DA CASAMAINA DI LUCOLI ED ARRIVO A SAN MARTINO D’OCRE, NEL CUORE DELLA NUOVA AREA DEL PARCO NAZIONALE
(la partecipazione è libera, per organizzare il rientro alla località di partenza saranno presi accordi durante il workshop)

Dopo il workshop, alle ore 15, si riunirà nello stesso luogo l’Assemblea ordinaria di Appennino Ecosistema, riservata agli aderenti.


COME ARRIVARE AL LUCOLI CIVIC CENTRE
Si tratta di un grande edificio, costruito dopo il recente sisma, che sorge nei pressi del campo sportivo della frazione S. Menna di Lucoli, a quota 900 m s.l.m.. Come riferimento per il navigatore, impostare Via S. Menna 36, Lucoli. Coordinate geografiche: N 42 18 46 E 13 19 08 .
Provenendo dall’A24, uscire a L’Aquila Ovest, prendere la SS 17 in direzione Antrodoco, svoltare a sinistra in direzione Lucoli e percorrere la SR 584 fino alla frazione Casavecchia, dove si svolta a destra in direzione S. Menna e si arriva in breve a destinazione (totale 13 km, tempo di percorrenza 20 minuti circa).

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Workshop: Verso il P.N. Velino Sirente

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In occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità proclamata dall’ONU, Amministratori, ricercatori, ecologisti, ambientalisti e semplici cittadini si incontrano per discutere insieme sulla proposta di istituzione del Parco Nazionale del Velino Sirente e sulla relativa bozza di zonazione elaborata dagli esperti di Appennino Ecosistema.


Verso il Parco Nazionale del Velino Sirente

Piano di lavoro per l’istituzione di un Parco Nazionale con confini, zonazione e regime di protezione scientificamente fondati

Prima bozza di carta del progettato Parco Nazionale del Velino Sirente

Prima bozza di carta del progettato Parco Nazionale del Velino Sirente

Premessa

Il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, istituito nell’ormai lontano 1989, non è mai entrato compiutamente nella necessaria operatività, comportando soltanto vincoli subiti passivamente dalla popolazione. Dopo quasi trent’anni, ancora non è stato approvato il Piano del Parco, che avrebbe potuto lanciare una gestione del territorio scientificamente fondata ed adeguata da un lato alle sue qualità ecologiche e dall’altro alle attività umane con queste compatibili: ciò dimostra l’incapacità e l’inadeguatezza dell’Amministrazione Regionale Abruzzese di gestire un’area così importante e vasta. Le Leggi Regionali sul Parco prevedevano l’entrata in vigore della relativa zonazione entro 6 mesi (LR n. 54/1989), entro 18 mesi (LR n. 23/2000) ed ancora entro 18 mesi (LR n. 42/2011), nonché nell’ultimo caso anche la possibilità di esercitare i poteri sostitutivi da parte della Giunta Regionale.

Il Piano del Parco e la Zonazione

L’istituzione del Parco Nazionale del Velino-Sirente”, oltre a garantire la conservazione del suo immenso patrimonio di biodiversità (50 comunità vegetali, 1600 specie vegetali e 200 di vertebrati), consentirebbe di procedere alla gestione razionale del territorio, attraverso una zonazione che sottoponga alla massima tutela le aree A e B ove sono presenti ecosistemi e specie di elevatissimo valore e liberalizzi gli usi tradizionali e turistici nelle aree C di “pre-Parco” ove gli ecosistemi sono meno sensibili e di minore valore-
L’intenzione di “Appennino Ecosistema” è di arrivare all’approvazione della zonazione, sulla base dei due poderosi studi già esistenti e mai utilizzati (completati nel 1998 e del 2010), già nella fase di istituzione del nuovo Parco Nazionale che avverrà, come previsto dalla Legge n. 394/1991, con Decreto del Presidente della Repubblica.

Le Doline di Ocre, già candidate a divenire Riserva Naturale Statale, sono ora proposte dai Comuni di Ocre e dell'Aquila come punta di diamante del futuro Parco Nazionale del Velino Sirente

Le Doline di Ocre, già candidate a divenire Riserva Naturale Statale, sono ora proposte dai Comuni di Ocre e dell’Aquila come punta di diamante del futuro Parco Nazionale del Velino Sirente

Le consultazioni in corso

E’ stata avviata un’intensa fase di consultazione delle 25 Amministrazioni Comunali interessate dal Parco, a partire da quelle più piccole della Valle Subequana, e di tutte le forze politiche regionali, in modo da ampliare progressivamente il sostegno alla proposta. Hanno già espresso la loro adesione, o almeno il loro interesse ad approfondire la proposta, le Amministrazioni Comunali di:
• Ocre adesione piena
• Lucoli adesione condizionata a consultazioni pubbliche
• Magliano de’ Marsi adesione piena
• San Demetrio ne’ Vestini adesione piena
• Fagnano Alto consultato
• Fontecchio interesse ad approfondire
• L’Aquila interesse ad approfondire
• Acciano interesse ad approfondire

L’elaborazione della bozza di zonazione

Gli ecologi, geologi, giuristi e conservazionisti che compongono il Consiglio scientifico di “Appennino Ecosistema” si metteranno presto all’opera per ridisegnare caratteristiche, territorio e modalità di gestione della nuova grande area protetta, sulla base dell’enorme mole di documentazione già disponibile, e innanzi tutto degli Studi finalizzati all’elaborazione del piano del Parco elaborati dall’Università dell’Aquila nel 1998 e da Agriconsulting SpA nel 2010.

Il convegno pubblico

La bozza di proposta compiuta di zonazione sarà presentata e discussa con tutti i soggetti interessati nel corso di un Convegno pubblico che si terrà a Lucoli il 22 maggio 2016, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità proclamata dalle Nazioni Unite.

Il nuovo Parco Nazionale

Il nuovo Parco Nazionale potrebbe comprendere il territorio di tutte le aree protette del massiccio, a livello regionale, nazionale ed europeo, in linea con quanto richiesto dalla Strategia Nazionale sulla Biodiversità e dalla Strategia Nazionale di Adattamento ai

Prima bozza di carta del progettato Parco Nazionale del Velino Sirente, con i confini dei Comuni interessati

Prima bozza di carta del progettato Parco Nazionale del Velino Sirente, con i confini dei Comuni interessati

Cambiamenti Climatici, per un totale di circa 100.000 ettari. Ci troviamo infatti in una vasta area posta proprio al centro delle maggiori aree protette a livello nazionale ed europeo (i Parchi Nazionali del Gran Sasso, della Majella e d’Abruzzo), con le quali il massiccio del Velino-Sirente compone una formidabile rete ecologica, un vasto territorio di quasi 100.000 ettari protetto a livello nazionale dalla Riserva Naturale Orientata Monte Velino, a quello regionale dal Parco del Sirente-Velino (oltre che dalla Riserva Naturale Gole di San Venanzio) in Abruzzo e dalla Riserva Naturale Montagne della Duchessa nel Lazio, ed anche a livello di Unione Europea attraverso due grandi Zone di Protezione Speciale e ben sette Siti di Interesse Comunitario.

Scaricare la prima bozza di carta del progettato Parco Nazionale del Velino Sirente con proposta di zonazione (pdf 5MB)