RC180516-S057

Il Presidente e cinque consiglieri scientifici di Appennino Ecosistema sottoscrivono una lettera aperta indirizzata al WWF Italia


LETTERA APERTA AL WWF SUI PARCHI

Cari amici del WWF Italia,  cara Presidente Donatella Bianchi,

in occasione del 50° del WWF-Italia e della concomitante elezione in Austria del primo Presidente della repubblica “verde” della storia, permetteteci come semplici  soci che nel passato hanno avuto qualche ruolo nella difesa del nostro patrimonio naturale di esprimervi  il nostro  stupore nel registrare la mancata opposizione dell’Associazione alla iniziativa del PD tenutasi a Bologna lunedì 23 maggio e basata sulla modifica  (in peggio) dell’attuale legge sui parchi 394/91. Per anni il WWF, a cui abbiamo creduto e a cui siamo affezionati, ha rappresentato il baluardo più forte contro i tentativi di vanificare una legge storica, che ha visto molti di noi impegnati a difendere i valori in cui crediamo ottenendo  un risultato che molti altri Paesi ci invidiano. Ora questi sacrifici e questi straordinari risultati rischiano di venir  vanificati  dalla Proposta di legge Caleo. Pensiamo conosciate i peggioramenti ma comunque vediamo di esprimerli in estrema sintesi:

1) Federparchi  assume la titolarità della rappresentanza dei Parchi italiani (Art. 5 bis): si assesta così l’ennesimo colpo al principio dell’autonomia di questi Enti,

2) il bilanciamento dei poteri tra l’interesse pubblico nazionale e quello locale viene alterato dando peso alle rivendicazioni locali sia nella composizione degli organismi dirigenti sia nella nomina del direttore che non verrà più nominato dal Ministro, ma sarà espressione di rappresentanze locali.  Infatti a nominarlo su indicazione del  Presidente sarà il Consiglio direttivo. Si tratta di un cambiamento che abbinato alla abolizione dell’Albo dei direttori di Parco nazionale non vedrà più il merito, l’esperienza e le competenze al primo posto ma la “affidabilità” (politica!?) nella persona che verrà indicata  dal presidente e dai rappresentanti locali. In questo senso il decadimento dei principi della 394 è particolarmente evidente .

3) vengono introdotte le royalities per i parchi che ospitano iniziative dannose per l’ambiente. Per esempio se i petrolieri danno soldi ai parchi in base al petrolio estratto come potrà l’Ente Parco mantenere una sua indipendenza nei confronti di possibili impatti negativi ambientali? Stessa cosa per oleodotti, cave, captazioni idriche (magari per imbottigliamento), impianti eolici, ecc.

4) nei consigli direttivi vengono inseriti gli agricoltori. E perché allora non anche i cavatori , pescatori, i ristoratori, i gestori dei tagli forestali  e altre categorie economiche e sociali che operano nella zona. Un Parco nazionale non è (o meglio: non dovrebbe essere) una Camera di Commercio o una consulta comunale. Anche in questo caso è evidente l’obiettivo di ridurre il peso di chi ancora spera che l’obiettivo di fondo di un Parco sia la Conservazione della Natura.

5) per quanto riguarda le zone dove potere praticare l’attività venatoria viene lasciata (se non addirittura peggiorata!) l’indeterminatezza circa l’obbligo di costituzione di Aree Contigue (Art. 32 della 394) degne di tale nome. Quella che infatti la fa da padrone è la parola “eventuale” .

E ‘comprensibile che, visti i cambiamenti della politica degli ultimi anni, vi sia chi vede la 394 che tutela i  nostri Parchi nazionali come “limitativa ” nei confronti di interessi locali rappresentati  da amministratori , imprenditori e agricoltori, ma risulta stupefacente e, per alcuni di noi abbastanza sconvolgente, che il valoroso  WWF Italia, da sempre baluardo contro lo stravolgimento dei principi base delle nostre leggi di tutela ambientale, in questo caso si adegui e forse  appoggi le modifiche peggiorative proposte.

Chiediamo a tutti gli amici veri naturalisti che ancora sono nel WWF di alzare la testa e dare battaglia cercando di fermare questo scempio come è sempre stato fatto nel passato. Questa sarebbe davvero un degno  riconoscimento dei  50 festeggiati per la fondazione dell’Associazione.

  • Francesco Mezzatesta (già Segretario generale Lipu  e già responsabile dei Verdi per i parchi)
  • Giorgio Boscagli (già Biologo/Ispettore di Sorveglianza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Direttore del Parco Regionale Sirente-velino e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi)
  • Vittorio Emiliani (Presidente del Comitato per la Bellezza)
  • Luigi Piccioni (Docente di Storia Economica Università della Calabria)
  • Franco Pedrotti (Professore emerito dell’Universita’ di Camerino, già Presidente della Società Botanica Italiana, Componente Consiglio scientifico Appennino Ecosistema)
  • Corradino Guacci (Presidente della Società Italiana per la Storia della Fauna “Giuseppe Altobello”)
  • Fabio Vallarola, (Direttore Area Marina Protetta Torre del Cerrano)
  • Bruno Petriccione (Presidente di Appennino Ecosistema e componente del Comitato scientifico di WWF Oasi)
  • Mimi D’Aurora (Direttivo CGIL Abruzzo)
  • Jean-Paul Theurillat (Ecologo Università di Ginevra, socio WWF – Svizzera, Componente Consiglio scientifico Appennino Ecosistema)
  • Giuseppe Rossi (già Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; già Direttore di Federparchi)
  • Giampiero di Plinio (Professore Ordinario di Diritto Pubblico, Direttore del Dottorato in Scienze Giuridiche, Univ. G. D’Annunzio)
  • Nicola Cimini (già Responsabile Pianificazione & Urbanistica del Parco Nazionale d’Abruzzo, già Direttore del Parco Nazionale della Majella, già Presidente Delegazione WWF- Abruzzo)
  • Grazia Francescato (Responsabile Rapporti Internazionali di Greenacord, già Presidente WWF-Italia, già Presidente dei Verdi e Portavoce dei Verdi europei)
  • Caterina Artese (Direttrice Orto Botanico Riserva Naturale Regionale Lago di Penne, Componente Consiglio scientifico Appennino Ecosistema)
  • Gianfranco Pirone (già Ordinario di Botanica Sistematica Università di L’Aquila, Componente Consiglio scientifico Appennino Ecosistema)
  • Kinga Krause (Ecologa UNESCO, Polish Academy of Sciences, Componente Consiglio scientifico Appennino Ecosistema)
  • Marco Pezzotta (Geologo, Componente Consiglio scientifico Appennino Ecosistema)
  • Alfredo Mazzoni (Professore di Scienze)
  • Gherardo Ortalli (Docente emerito Università di Venezia)
  • Massimo Pellegrini (Naturalista, già Presidente Delegazione WWF-Abruzzo, ex-socio WWF)
  • Camilla Crisante (già Consigliere Nazionale WWF-Italia e già Responsabile Ufficio Parchi Provincia di Pescara)
  • Sandro Lovari (Docente U.R. Ecologia comportamentale, Etologia e Gestione della fauna, Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Siena)