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Due donne al vertice di Appennino Ecosistema

Due donne al vertice dell’Associazione ecologista Appennino Ecosistema

Riunita all’Aquila, l’Assemblea dell’Associazione nomina i nuovi responsabili e rilancia le attività per la protezione degli ecosistemi montani su basi scientifiche e legalitarie.

L’Aquila, 03/04/2017. Nel corso dell’Assemblea annuale tenutasi il 1° aprile scorso all’Aquila, l’Associazione Appennino Ecosistema ha rinnovato i suoi organi eleggendo come Presidente Maria di Gregorio, storica attivista del CAI e guida ambientale escursionistica AIGAE di Pescara, e come Direttore l’aquilana Martina Cervella, dottore in Scienze ambientali. Lasciano i loro incarichi direttivi, dopo un anno di intensa attività, l’ecologo aquilano Bruno Petriccione e l’abruzzese di adozione, ma inglese di origine, Sarah Gregg.
L’Associazione, che conta ormai circa 150 soci, ha deciso di rilanciare la campagna per l’istituzione del Parco Nazionale del Velino Sirente e le connesse azioni per contrastare i ripetuti tentativi di ridurre la superficie dell’attuale Parco Regionale, di avviare una nuova campagna per l’effettiva tutela delle aree della Rete Natura 2000 dell’Unione Europea in Abruzzo e di agire con forza perché il pacchetto di interventi approvati dalla Regione per la tutela e il rilancio del Parco Nazionale del Gran Sasso sia tradotto in fatti concreti entro il 2017.
Tutte le azioni saranno condotte, come nel primo anno di attività dell’Associazione, con rigore scientifico e su solide basi giuridiche, perché le normative europee, nazionali e regionali siano rispettate ed attuate fino in fondo da tutte le Pubbliche Amministrazioni responsabili.


Scoperta una nuova rara specie vegetale nel futuro P.N. Velino Sirente

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Durante l’escursione di “Appennino Ecosistema” è stata scoperta la rara Fritillaria montana in Comune dell’Aquila

L’Aquila, 23/05/2016.

La flora del futuro Parco Nazionale del Velino Sirente si è improvvisamente arricchita di un altro gioiello di biodiversità, proprio nella Giornata mondiale della biodiversità proclamata dalle Nazioni Unite. Infatti ieri, domenica 21, nel corso dell’escursione di Appennino Ecosistema seguita al workshop svoltosi a Lucoli sabato 21, è stata scoperta una nuova piccolissima popolazione della rara e bellissima specie vegetale Fritillaria montana (della famiglia delle Liliaceae), conosciuta finora nel territorio del Parco Regionale Sirente Velino solo in pochissime stazioni e mai avvistata nel territorio del Comune dell’Aquila (che ancora non ne fa parte). La specie, considerata a rischio dalla Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), è presente in tutto il massiccio del Velino Sirente solo molto sporadicamente e sempre in piccolissime popolazioni.

La nuova popolazione scoperta nella zona del Monte Ocre (L’Aquila), la cui presenza è stata confermata dai botanici di Appennino Ecosistema, consiste soltanto in circa una decina di piantine. Si trova nel territorio del Comune dell’Aquila, in un’area oggi protetta solo da un Sito di Interesse Comunitario (il SIC IT711026 “Monte Sirente e Monte Velino”) e domani dalla Zona A (Riserva Integrale) del futuro Parco Nazionale del Velino Sirente.

La proposta di istituzione del Parco Nazionale, dopo il workshop di sabato scorso a Lucoli nel quale è stata presentata e discussa con gli Amministratori ed i cittadini la bozza di zonazione del futuro Parco elaborata dagli esperti di Appennino Ecosistema, diviene ogni giorno che passa più solida: sostegno aperto delle Amministrazioni Comunali di Ocre, San Demetrio ne’ Vestini e Magliano de’ Marsi, sostegno condizionato di quelle di Lucoli e L’Aquila, interesse a vagliare la proposta di Fontecchio, Castel di Ieri, Acciano e Massa d’Albe; e poi continue scoperte di nuovi elevatissimi valori ambientali (dopo l’Adonis vernalis, ora la Fritillaria montana), che fanno dell’area del futuro Parco Nazionale una delle più importanti di tutti gli Appennini per la protezione delle specie e degli ecosistemi montani.


Costituita all’Aquila

appennino ecosistema logoCostituita all’Aquila la nuova Associazione ecologista “Appennino Ecosistema”: pilastri delle future attività la protezione degli ecosistemi montani su basi scientifiche e legalitarie.

L’Aquila, 22-02-2016. E’ stata costituita a L’Aquila da circa 150 soci fondatori provenienti soprattutto dalla zona dell’Aquilano la nuova Associazione ecologista “Appennino Ecosistema”. Si tratta della prima entità associativa che si propone come scopo fondamentale quello di proteggere ecosistemi e specie montane con base all’Aquila.

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Bruno Petriccione

I pilastri delle attività di Appennino Ecosistema saranno la base rigorosamente scientifica e la pretesa del rispetto e dell’attuazione di tutte le normative in campo ambientale, a livello internazionale, europeo, nazionale e regionale. Scopo fondamentale di Appennino Ecosistema sarà infatti la protezione degli ecosistemi e delle specie montane, con priorità assoluta rispetto alle attività umane nelle aree protette, utilizzando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica. Tre gli scopi primari dell’Associazione: (1) ribaltare l’attuale modello di gestione del territorio basato sul concetto di “riserve” protette in un territorio ampio e mal gestito, per affermare un nuovo modello di gestione razionale e integrata di tutto il territorio, applicando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica, le conoscenze di base sulla biodiversità, nonché le misure previste dalla Strategia Nazionale sulla Biodiversità e dalla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (adottate ufficialmente dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, e quindi
Sarah_Gregg

Sarah Gregg

vincolanti per tutti gli organi dello Stato a partire dal 2010 e dal 2014); (2) lanciare un grande piano di ripristino ambientale e risanamento di tutto il territorio, per aumentarne resistenza e resilienza (anche in termini di politiche di adattamento all’impatto dei cambiamenti climatici); (3) promuovere l’applicazione di un nuovo modello di gestione del territorio partendo dall’area Appenninica, una delle “eco-regi
oni” con le più alte concentrazioni di valori ecologici, di biodiversità, di ecosistemi ancora in parte integri ma, allo stesso tempo, fortemente minacciata da devastanti progetti infrastrutturali.
Tra le prime iniziative che saranno lanciate nei prossimi giorni, nuove proposte sulla gestione delle risorse ecologiche del Gran Sasso e del Velino-Sirente.
Per raggiungere i propri scopi, Appennino Ecosistema può contare sul solido supporto di un Consiglio scientifico di alto profilo, composto da 22 esperti nel campo dell’ecologia, della botanica, della zoologia, della geologia, delle scienze forestali e di quelle giuridiche. Tra di questi, gli ecologi Alicia Acosta (Università RomaTre), Roberto Canullo (Università di Camerino), Ferdinando Boero (Università del Salento), Kinga Krause (Accademia Polacca delle Scienze), Pierluigi Nimis (Università di Trieste) Sandro Pignatti (Università di Roma), Alessandra Pugnetti (CNR Venezia), Angela Stanisci (Università del Molise) e Jean-Pau
l Theurillat (Centro Alpino Svizzero di Fitogeografia), i botanici Fabio Conti (Barisciano), Gianfranco Pirone (Pescara) e Franco Pedrotti (Università di Camerino), gli zoologi Fabrizio Bulgarini (Roma), Marco Bologna (Università RomaTre) e Vincenzo Ferri (Tarquinia), i geologi Silvano Agostini (Chieti) e Marco Pezzotta (Roma), gli ecologi forestali Caterina Artese (Penne) e Giorgio Matteucci (CNR Roma) il giurista Carlo Alberto Graziani (Università di Siena), nonché il noto conservazionista Franco Tassi.
Presidente di Appennino Ecosistema è stato eletto l’ecologo aquilano Bruno Petriccione, mentre Direttore della nuova Associazione sarà l’abruzzese di adozione, ma inglese di origine, Sarah Gregg.

Clicca qui per le notizie su AQBOXTV, con un’intervista a Bruno Petriccione.