Riserva Naturale Statale “Monte Velino”: Le specie e gli habitat naturali devono essere protetti da regole chiare
Le Associazioni ecologiste condividono il decalogo con le norme di comportamento diffuso dall’Ente gestore della Riserva
L’Aquila, 16/11/2019. Le Associazioni Appennino Ecosistema, L.I.P.U. Abruzzo, A.L.T.U.R.A. Abruzzo, Salviamo l’Orso, Forum Diritti Natura, W.W.F. Abruzzo e Touring Club Italiano Abruzzo apprezzano il tentativo del Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro, ente gestore della Riserva Naturale Orientata “Monte Velino”, di fare chiarezza sui comportamenti consentiti e su quelli vietati nell’area protetta, sgombrare il campo dagli equivoci e dagli alibi del “non lo sapevo”, e razionalizzare così la fruizione del territorio, perché questa sia compatibile con la protezione degli habitat naturali e delle importanti specie selvatiche che la Riserva tutela (tra i quali moltissimi di interesse dell’Unione Europea), priorità assoluta in una area protetta a livello europeo, nazionale e regionale.
Le Associazioni ricordano che il cosiddetto “decalogo” diffuso in questi giorni non è una novità, ma contiene solo norme di comportamento e di fruizione del territorio della Riserva già vigenti da molti anni ed è basato sulla normativa europea e nazionale relativa alle aree protette e in particolare su quella relativa a tutte le Riserve Naturali Statali. In tutte le aree protette a livello nazionale o regionale, secondo gli articoli 6 e 11 della Legge n. 394/1991 (Legge quadro sulle aree protette), è vietata qualsiasi condotta che possa incidere “sulla morfologia del territorio, sugli equilibri ecologici, idraulici ed idrogeotermici”, come anche sono vietate tutte “le attività e le opere che possono compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati, con particolare riguardo alla flora e alla fauna protette e ai rispettivi habitat”. Anche l’obbligo di autorizzazione per escursioni organizzate in gruppi numerosi era già previsto dalle norme che regolano le Riserve naturali statali, anche se spesso di fatto inapplicato (la soglia massima di cinque persone, oltre la quale occorre l’autorizzazione, è per ora solo un’ipotesi e sarà oggetto di discussione nella riunione del 21).
In questo contesto, le Associazioni plaudono all’annunciato rilancio della protezione e della gestione della Riserva attraverso l’applicazione delle regole, l’attuazione di interventi tesi a migliorarne la naturalità e lo stato di conservazione degli ecosistemi e delle specie selvatiche, tra i quali la reintroduzione del camoscio appenninico, e contemporaneamente la promozione della sua fruizione da parte degli appassionati di Natura, di montagna e di escursionismo.
Le Associazioni parteciperanno attivamente alla riunione pubblica che si terrà presso la sede della Riserva a Magliano de’Marsi giovedì prossimo alle 17, per discutere nei dettagli e condividere le modalità di applicazione delle norme vigenti, sulla base delle ipotesi prospettate nel “decalogo” della Riserva.