appennino ecosistema logoCostituita all’Aquila la nuova Associazione ecologista “Appennino Ecosistema”: pilastri delle future attività la protezione degli ecosistemi montani su basi scientifiche e legalitarie.

L’Aquila, 22-02-2016. E’ stata costituita a L’Aquila da circa 150 soci fondatori provenienti soprattutto dalla zona dell’Aquilano la nuova Associazione ecologista “Appennino Ecosistema”. Si tratta della prima entità associativa che si propone come scopo fondamentale quello di proteggere ecosistemi e specie montane con base all’Aquila.

Bruno_Petriccione

Bruno Petriccione

I pilastri delle attività di Appennino Ecosistema saranno la base rigorosamente scientifica e la pretesa del rispetto e dell’attuazione di tutte le normative in campo ambientale, a livello internazionale, europeo, nazionale e regionale. Scopo fondamentale di Appennino Ecosistema sarà infatti la protezione degli ecosistemi e delle specie montane, con priorità assoluta rispetto alle attività umane nelle aree protette, utilizzando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica. Tre gli scopi primari dell’Associazione: (1) ribaltare l’attuale modello di gestione del territorio basato sul concetto di “riserve” protette in un territorio ampio e mal gestito, per affermare un nuovo modello di gestione razionale e integrata di tutto il territorio, applicando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica, le conoscenze di base sulla biodiversità, nonché le misure previste dalla Strategia Nazionale sulla Biodiversità e dalla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (adottate ufficialmente dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, e quindi
Sarah_Gregg

Sarah Gregg

vincolanti per tutti gli organi dello Stato a partire dal 2010 e dal 2014); (2) lanciare un grande piano di ripristino ambientale e risanamento di tutto il territorio, per aumentarne resistenza e resilienza (anche in termini di politiche di adattamento all’impatto dei cambiamenti climatici); (3) promuovere l’applicazione di un nuovo modello di gestione del territorio partendo dall’area Appenninica, una delle “eco-regi
oni” con le più alte concentrazioni di valori ecologici, di biodiversità, di ecosistemi ancora in parte integri ma, allo stesso tempo, fortemente minacciata da devastanti progetti infrastrutturali.
Tra le prime iniziative che saranno lanciate nei prossimi giorni, nuove proposte sulla gestione delle risorse ecologiche del Gran Sasso e del Velino-Sirente.
Per raggiungere i propri scopi, Appennino Ecosistema può contare sul solido supporto di un Consiglio scientifico di alto profilo, composto da 22 esperti nel campo dell’ecologia, della botanica, della zoologia, della geologia, delle scienze forestali e di quelle giuridiche. Tra di questi, gli ecologi Alicia Acosta (Università RomaTre), Roberto Canullo (Università di Camerino), Ferdinando Boero (Università del Salento), Kinga Krause (Accademia Polacca delle Scienze), Pierluigi Nimis (Università di Trieste) Sandro Pignatti (Università di Roma), Alessandra Pugnetti (CNR Venezia), Angela Stanisci (Università del Molise) e Jean-Pau
l Theurillat (Centro Alpino Svizzero di Fitogeografia), i botanici Fabio Conti (Barisciano), Gianfranco Pirone (Pescara) e Franco Pedrotti (Università di Camerino), gli zoologi Fabrizio Bulgarini (Roma), Marco Bologna (Università RomaTre) e Vincenzo Ferri (Tarquinia), i geologi Silvano Agostini (Chieti) e Marco Pezzotta (Roma), gli ecologi forestali Caterina Artese (Penne) e Giorgio Matteucci (CNR Roma) il giurista Carlo Alberto Graziani (Università di Siena), nonché il noto conservazionista Franco Tassi.
Presidente di Appennino Ecosistema è stato eletto l’ecologo aquilano Bruno Petriccione, mentre Direttore della nuova Associazione sarà l’abruzzese di adozione, ma inglese di origine, Sarah Gregg.

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